Sulla Via, pensa al traguardo ma stai attendo a dove poggi il piede
Quando avremo interiorizzato i principi fondamentali delle discipline che pratichiamo, manterremo una postura corretta ed una struttura efficace anche nei movimenti più complessi, e attraverso la comprensione dei principi di base, potremo approfondire le applicazioni marziali e gli effetti di benessere delle tecniche che andiamo ad eseguire.Le discipline orientali scontano da diversi anni una sorta di incomprensione da parte di chi ne ha una visione stereotipata e distorta attraverso mezzi di comunicazione generalisti.
Capita così che ci sia chi le veda come una maniera un po' esotica per trovare una via di fuga dagli assilli quotidiani, immergendosi tra profumi di incenso, sete svolazzanti e musiche rilassanti, pubblico che fa da contraltare a chi – traviato da una quarantina di anni di filmetti con poca trama e molta azione – le immaginino come un modo per sconfiggere un muscoloso avversario con pochi colpi precisi e fulminei.
Purtroppo tali incomprensioni affliggono – e non sempre in misura minore – anche i praticanti che di queste discipline dovrebbero avere una immagine più chiara, ed allora può essere opportuno (se non necessario) ricordare alcuni aspetti di queste Arti possiamo definire “semplici ma non facili”, citando il Maestro Severino Maistrello - Direttore Tecnico della Wudang Fu Style Academy, 3^ generazione stile Fu, allievo diretto e successore del Gran Maestro To Yu.
Nessuno si senta offeso da queste precisazioni, è umano – quando si è impegnati in un lungo percorso formativo – portare lo sguardo all'orizzonte lontano e cercare di vedere il traguardo che vogliamo raggiungere, il rischio è però quello di una sorta di presbiopia che non ci fa porre attenzione a dove stiamo poggiando il piede, con la possibile conseguenza di inciampare e cadere. Fuor di metafora, è giusto ed opportuno porsi obbiettivi a media e lunga scadenza, ma è altrettanto necessario avere sempre ben chiari quali sono i punti principali e le premesse indispensabili perché il nostro percorso sia corretto e utile.
L'importanza delle basi
Lo abbiamo imparato alla scuola elementare quando abbiamo cominciato a scoprire le caratteristiche delle forme geometriche; base ed altezza sono strettamente collegate tra loro e così – se vogliamo costruire un edificio che possa salire verso il cielo in maniera sicura e stabile dobbiamo assicurarci che la superficie su cui poggia sia adeguatamente resistente.Lo stesso vale per la nostra pratica, che diversamente sarebbe solamente un originale “muovere l'aria” senza grande utilità. Qualunque sia la nostra esperienza, sia che siamo principianti oppure praticanti da decine di anni, l'attenzione alle basi deve essere costante e continua.
Capita spesso di sentire, durante un corso di formazione, un seminario o negli incontri online che Sifu Maistrello tiene sulla pagina social “La Community delle Arti Marziali Interne” domande relative alle modalità di respirazione, su eventuali immagini da visualizzare o vocalizzazioni da emettere. Nulla di sbagliato, ovviamente; si tratta di curiosità anche legittime ma che rischiano di farci focalizzare su particolari secondari che possono distrarci da aspetti importanti della pratica.
Pur consapevoli che nelle Arti interne la connessione tra corpo, mente ed emozioni è uno degli obbiettivi della pratica, è bene che soprattutto i principianti si concentrino su alcuni aspetti fisici piuttosto che su quelli mentali. In altre parole, tra i primi obbiettivi da tenere presenti ci dovrebbero essere un equilibrio stabile ed una postura corretta, gli aspetti emotivi e psicologici, per non dire di quelli “spirituali”, saranno poi una conseguenza, legata anche alle particolarità del singolo individuo.
Ogni cosa a suo tempo
Prima di poter correre il bambino deve imparare a mantenersi in piedi e poi a camminare, quando andrà a scuola imparerà prima a scrivere copiando le lettere in corsivo e stampatello presenti sul suo libro di testo e poi svilupperà una sua grafia e se volesse imparare a suonare uno strumento musicale la prima fase di studio prevederà scale e solfeggi e solo dopo eventuali improvvisazioni libere. In altre parole, la libertà di poter esprimere la propria forma personale può essere correttamente acquisita solo dopo aver fatto proprie e metabolizzate fe forme standard, che sono le necessarie indicazioni per non andare “fuori strada”.Quando avremo interiorizzato i principi fondamentali delle discipline che pratichiamo, manterremo una postura corretta ed una struttura efficace anche nei movimenti più complessi, e attraverso la comprensione dei principi di base, potremo approfondire le applicazioni marziali e gli effetti di benessere delle tecniche che andiamo ad eseguire.
Un passo alla volta, in maniera costante, metteremo insieme le forme di base, coordineremo i movimenti della parte bassa del corpo con quella alta, ci muoveremo con un tempo ed un ritmo corretti ed efficaci, esprimeremo “Fa jing” mantenendo la condizione di “Song”, senza enfatizzare un aspetto a scapito degli altri.