Yin e Yang, universale e (il)limitato

La realtà è ben difficile da rappresentare utilizzando due soli stati, seppure impiegati nelle loro molteplici sfumature. Certo, tutta la moderna tecnologia informatica si basa su un codice binario fatto di 1 e 0 e molte antiche religioni hanno utilizzato (ed utilizzano ancora oggi) due divinità contrapposte per esprimere concetti trascendentali, ma tutti noi abbiamo sperimentato come anche la valutazione del rendimento scolastico di un bambino sia ben difficile da ridurre in una scala numerica anche abbastanza ampio, sfociando un votazione come “sette più”, “tre meno meno” oppure “cinque e mezzo”.
Come è noto, nella antica filosofia cinese l'intera gamma dei fenomeni universali è letta come una combinazione di qualità complementari rappresentate dalla coppia di Ying e Yang.

Una delle rappresentazioni più note di questo concetto è il diagramma chiamato Tai Chi Tu, che è solitamente raffigurato come un cerchio diviso da una linea curva a S, creando due metà che – vista la loro forma - sono spesso descritte come pesci, e non a caso in molte opere d'arte cinesi vengono utilizzati proprio due pesci per rappresentare lo yin e lo yang. 

Sebbene questa rappresentazione bipolare renda molto bene il concetto di opposti complementari inscindibilmente uniti, questa d'altra parte può apparire come eccessivamente riduttiva nel definire un fenomeno così complesso come l'attività dell'universo.

Dal bianco e nero all'arcobaleno


La condizione di costante cambiamento della realtà è espressa – come abbiamo detto – dalle progressive variazioni di ampiezza delle due parti componenti il Tai Chi Tu. E' altrettanto vero però che la sua tipica rappresentazione utilizzando due soli colori in qualche modo estremizza un concetto che è molto più variegato. 

Vero è che ancora oggi molti fotografi preferiscono le immagini  in bianco e nero nelle rappresentazioni artistiche dei soggetti ritratti, ma è altrettanto vero che nessuno di noi oggi assisterebbe ad un film o ad uno spettacolo rinunciando alla praticamente infinita gamma cromatica offerta dai moderni apparecchi televisivi.

La realtà – in altre parole – è ben difficile da rappresentare utilizzando due soli stati, seppure impiegati nelle loro molteplici sfumature. Certo, tutta la moderna tecnologia informatica si basa su un codice binario fatto di 1 e 0 e molte antiche religioni hanno utilizzato (ed utilizzano ancora oggi) due divinità contrapposte per esprimere concetti trascendentali, ma tutti noi abbiamo sperimentato come anche la valutazione del rendimento scolastico di un bambino sia ben difficile da ridurre in una scala numerica anche abbastanza ampio, sfociando un votazione come “sette più”, “tre meno meno” oppure “cinque e mezzo”.

Una prima evoluzione la si è avuta quando ai due stati di yin e yang si è unito uno stato intermedio di variazione, che è servito proprio a rimarcare questo costante movimento di adattamento.

Questo aspetto è profondamente radicato nella pratica della Scuola del Vecchio Stile Fu, tanto che in tutti i video didattici disponibili sulla piattaforma https://www.wudang.it/corsi-on-line.html appare rappresentato da un cerchio suddiviso in tre spicchi di diverso colore.

Le tre gocce e la Triplice Armonia


Questa immagine viene indicata come “San Cioi”, che si può tradurre come “tre gocce”, ed esprime la triplice armonia (“Hao” o la suprema vacuità “Wo”), che costituirebbe l’antico simbolo del Taoismo, creato dall’Imperatore Huang Ti nel 3000 a.C. ma probabilmente ispirato ad immagini già conosciute dal Maestro Ch’ih Sung Tzu nell’8.000 a.C. 

Altri studiosi avanzano l’ipotesi che questo simbolo fosse già conosciuto almeno duemila anni prima e che sia alla base dello sviluppo dell’I Ching, libro sapienziale basato sulle mutazioni dei trigrammi del Ba Gua.

Il simbolo della Triplice Armonia fu originariamente concepito con i colori Bianco (la forza positiva Yang che si espande), Nero (la forza negativa Yin che ci contrae) e Grigio (la forza neutra Wo che attende) e solo successivamente ne fu sviluppata una versione con i colori giallo, verde e rosso. 

La versione a colori aiutò gli studiosi a rendere più chiari i legami tra il simbolo ed i concetti filosofici ad esso collegati ed a rendere più evidente la relazione con la Grande Triade prima citata; infatti in questo caso il Giallo rappresenta la Terra, il Verde rappresenta gli esseri viventi e quindi l’Uomo ed il Rosso, richiamando il colore del sole, rappresenta il Cielo.

Dallo Yin e Yang al Pa Kua

Al concetto di yin e yang si affianca quello del Wu Xing, che ipotizza l'intero universo creato dalla interazione tra cinque Elementi principali, le cui qualità vengono riassunte in quelle della Terra, dell'Acqua, del Legno, del Fuoco e del Metallo. Non si tratta in questo caso di elementi fisici come quelli che noi conosciamo con questo nome ma di sistemi più complessi, che interagiscono costantemente in cicli di controllo, generazione e distruzione reciproca.

La teoria dello Wu Xing, pur avendo molti ed evidenti punti di contatto con quella dello Yin e Yang, ne è però indipendente, mentre il concetto di una duplice polarità universale è alla base di ulteriori ed interessanti teorie.

Come abbiamo detto, la vita reale è molto più complessa di una rappresentazione basata sulla interazione di due soli stati, e nel tempo questa considerazione ha portato a suddivisioni più complesse, sempre basata su una serie di elementi interagenti tra loro.

Come abbiamo visto, la rappresentazione del Tai Chi Tu è data da un singolo cerchio diviso in due parti definite come “Liang Yi”, termine che si può tradurre come "le due parti", proprio per fare riferimento alla dualità polare dello yin e yang. 

Poi, queste due parti si dividono ulteriormente in quattro parti: il “Si Xiang”, "i quattro estremi" che rappresentano le due coppie di minimo yin e massimo yin, e yang minimo e yang massimo. 

Fuxi, il leggendario creatore dell'umanità ha spiegato questi quattro estremi come una delle fasi della creazione del mondo, nel modo seguente:
L' Illimitato (無極; wuji ) produce il delimitato (有極; youji ), e questa demarcazione è equivalente all'Assoluto (太極; taiji ).
Il Taiji (le due forze opposte in forma embrionale) produce due forme, chiamate yin-yang (陰陽) (che sono chiamate Liang Yi - le forze opposte manifestate).
Queste due forme producono quattro fenomeni formativi : yin minore (少陰, shaoyin ), yin maggiore (太陰;taiyin , che si riferisce anche alla Luna ), yang minore (陽, shaoyang ) e yang maggiore (太陽; taiyang , che si riferisce anche al Sole ).
I quattro fenomeni (四象; Sìxiàng ) agiscono sugli otto trigrammi (八卦; Bagua ), e otto per otto risultano in sessantaquattro esagrammi .”

Per rendere questo più facile da capire, possiamo disegnare queste variazioni di yin e yang come figure stilizzate. Lo Yin è disegnato come una singola linea spezzata, e lo Yang è disegnato come una linea continua. Yin e yang più un altro yin o un altro yang creano quello che conosciamo come un trigramma, un simbolo delle sfumature dell'equilibrio. 

Classicamente, gli otto trigrammi possibili sono disposti in un cerchio, come i punti di un compasso e questo è ciò che è noto come Bagua oppure Pa Kua, e ad ognuno di questi punti vengono assegnate energie o immagini specifiche, oltre che specifiche tecniche marziali e concetti cinetici. 

Gli otto trigrammi sono i seguenti.

Peng; Ch'ien (Sud, Cielo): ciò che è espansivo, come il cielo.
Lu; K'un (Nord, Terra): ciò che è ricettivo, come la terra.
Ji; K'an (Ovest, Acqua): ciò che è pericoloso e turbolento, come l'acqua nelle rapide.
An; Li (Est, Fuoco): ciò che scoppia improvvisamente, come il sole che sorge all'alba.
Ts'ai; Sun (Sud-Ovest, Vento): l'energia della penetrazione dolce.
Lieh; Chen (Nord-Est, Tuono): l'energia della divisione (scissione).
Chou; Tui (Sud-Est, Lago): l'energia della gioia.
K'ao; Ken (Nord-Ovest, Montagna): l'energia dell'immobilità.

Una costante interazione

La filosofia del Tai Chi analizza l'interazione dinamica di yin e yang in ogni situazione data e ci permette inoltre di comprendere come lavorare con essa. 

In ogni momento della nostra vita quotidiana potremmo (o dovremmo...) chiederci quanta energia e quanta attenzione diamo allo yin e allo yang, quanto equilibrio riusciamo a mantenere nelle nostre azioni, nei nostri pensieri e nelle nostre emozioni. Questa attenzione vigile ci permette di comprendere se e quanto siamo in armonia con noi stessi e con ciò che ci circonda, quanto siamo preda di situazioni stressanti e quanto riusciamo a gestire con calma ed attenzione le tante incombenze quotidiane.

Alla fine della giornata, facendo un riepilogo di quanto abbiamo fatto (o non fatto...) dovremmo chiederci se siamo stati capaci di procedere o meno verso l'equilibrio, se siamo riusciti a restare con “lo sguardo all'orizzonte ed i piedi per piantati a terra” come sempre ci consiglia il Maestro Severino Maistrello, se – in altre parole – abbiamo rispettato i principi del Tai Chi anche se apparentemente non abbiamo praticato il Tai Chi. 

Quando viviamo in modo da essere più in equilibrio, la nostra salute è migliore, la nostra vita è più ricca, le nostre relazioni sono più significative e il nostro lavoro è più soddisfacente. E quando ci allontaniamo dall'equilibrio, la vita diventa più impegnativa e più difficile da navigare. Ed è questo uno dei fattori che rende queste millenarie discipline oggi più attuali che mai.