I tanti effetti della pratica del Zhan Zhuang

I piedi, conosciuti come il "secondo cuore" o la "base di jing e qi", ospitano una grande quantità di nervi e supportano una parte importante delle richieste fisiche del corpo.
Vi sono molte differenze che contraddistinguono tra loro le pratiche tipiche di discipline come il Qi Gong, il Tai Chi Chuan o il Pakua Chang, la prima orientata specificamente al benessere, le altre che affondano le loro radici in antiche tecniche di combattimento; l'ultima conosciuta per la sua tipica camminata in cerchio ed i suoi movimenti a spirale e la seconda con spostamenti più lineari e diretti, e così via. 

Ma è altrettanto vero che – pur nelle loro evidenti differenze – queste discipline condividono anche molti principi e caratteristiche e tra queste il fatto di essere semplici, ma non facili, come ricorda spesso il Maestro Severino Maistrello, Direttore Tecnico della Wudang Fu Style Academy e successore di III generazione del Gran Maestro To Yu.

Vi sono molti esempi che si potrebbero fare per suffragare questa affermazione, ma il più chiaro tra tutti è senz'ombra di dubbio quello che si riferisce alla pratica dello Zhan Zhuang.

Zhan Zhuang, la forza e il controllo

Agli occhi di un profano non vi è esercizio che sembrerebbe più facile; che abilità ci vuole a stare fermi come un palo mantenendo le braccia a cerchio – si chiederebbe uno spettatore ignaro dei principi insiti in questo esercizio.

Come invece sanno bene i praticanti di discipline interne, questo esercizio – al pari di quello molto simile conosciuto come “Cavallo che dorme” - a dispetto della sua apparente semplicità, cela non poche difficoltà e altrettanti interessanti effetti, ottenibili da una pratica attenta e costante.

Appare di tutta evidenza, tanto per citare ciò che più salta all'occhio, che un simile esercizio ci permetta di lavorare in maniera attenta e consapevole sulla struttura fisica e sull'equilibrio, consentendoci di apprezzare gli effetti del sia pur minimo spostamento di peso sui vari punti del piede.

Altrettanto facilmente intuibile è l'effetto di tonificazione fisica generale, elasticizzazione dei tendini e potenziamento muscolare degli arti inferiori che derivano dal mantenere stabilmente una posizione statica tra le varie comprese in questo set di esercizi.

L'esterno e l'interno

Ma come sempre accade nelle discipline interne come il Qi Gong, il Tai Chi Chuan o il Pakua Chang, ciò che appare evidente è solo la punta di un iceberg che riserva la maggior parte di quanto di interessante contiene solo a chi abbia l'interesse e la costanza di provare a scoprirlo.

Per quanto singolare possa apparire, gli esercizi di Zhan Zhuang, nella loro immobilità apparente, stimolano la produzione e la circolazione del Qi, coinvolgendo in questo processo diversi agopunti presenti sui meridiani energetici che attraversano il nostro corpo.

Come è facile immaginare, un simile argomento non potrebbe trovare compiuta illustrazione nel breve spazio di un articolo come questo; sarà quindi giocoforza limitarci ad una esposizione ridotta e parziale, rimandando gli interessati a maggiori approfondimenti a quanto potranno apprendere tramite insegnanti qualificati e competenti come quelli compresi nell'elenco dei tecnici autorizzati e riconosciuti dalla Wudang Fu Style Academy (clicca QUI per maggiori dettagli).

 

Meridiani e punti

Cominciamo col dire che durante la pratica di un esercizio  di Zhan Zhuang, l'agopunto Bai Hui, situato sulla parte superiore della testa, si collega energeticamente al Qi Celeste, mentre l'agopunto Yong Quan, situato sotto la pianta dei piedi, si  collega al Qi della Terra ed il punto Lao Gong al centro del palmo delle mani si apre come punto di transito al Qi naturale insito nel corpo.
 
Durante la pratica dello Zhan Zhuang correttamente eseguita, per via della azione su articolazioni, muscoli e tendini, comporta l'attivazione del Qi con conseguenze quali il riscaldamento del corpo e sensazioni di espansione, intorpidimento e formicolio  alle mani, 

Il Qi negativo inoltre, causa di problemi quali deviazione posturale, malesseri fisici e stress mentale viene espulso, solitamente tramite la sudorazione, consentendo una sorta di purificazione fisica ed emotiva del praticante.
 

L'importanza delle basi


Ai praticanti di discipline interne è ben nota l'importanza dei piedi, tanto negletti dall'uomo moderno quanto valorizzati in arti di benessere come lo On Zon Su. Un efficace Zhan Zhuang si costruisce attraverso la sua corretta radice.

I piedi devono essere ben poggiati a terra, correttamente orientati e con il peso opportunamente distribuito. I piedi, conosciuti come il "secondo cuore" o la "base di jing e qi", ospitano una grande quantità di nervi e supportano una parte importante delle richieste fisiche del corpo. Attraverso la pratica dello Zhan Zhuang otteniamo la stimolazione e la apertura energetica dell'agopunto Hui Yin (situato nel perineo), con l'effetto di contribuire ad una sorta di pulizia dei meridiani ed al miglioramento delle funzioni circolatorie nei meridiani Du Mai e Ren Mai, con il conseguente effetto benefico anche sul flusso di energia nei canali collaterali.
 
Ovviamente questi effetti beneficio non sono immediati e richiedono, lo ripetiamo ancora una volta, una pratica attenta e costante; il famoso poeta e farmacologo cinese Su Dongpo (1037-1101)  nel trattare questo metodo di coltivazione del Qi affermò che: "Il suo effetto potrebbe non essere percepito inizialmente, ma viene accumulato in cento giorni (in un lungo lasso di tempo, NdR). I suoi benefici non possono essere quantificati ma rispetto alla medicina il suo effetto è cento volte maggiore".