Il ruolo della respirazione nella pratica delle Discipline Interne

Respirare è facile, respirare bene è importante, ed è per questo questa attività riveste una importanza cruciale nelle attività sportive, nelle discipline marziali, nelle pratiche meditative come di benessere, nel senso più ampio del termine.
Se si volesse pare una classifica delle domande più frequenti rivolte dai praticanti (principianti, ma non solo...) agli insegnanti delle Discipline Interne come Qi Gong, Tai Chi Chuan oppure Pa Kua Chang, quasi certamente sui gradini più alti del podio troveremmo quelle relative alla respirazione.

Potrebbe apparire singolare che si chiedano chiarimenti su una delle attività fondamentali della nostra biologia, un atto tanto apparentemente semplice quanto profondamente importante, tanto da non poter essere interrotto se non per poche decine di secondi.

Se infatti possiamo resistere diversi giorni senza dormire, bere o mangiare, basta interrompere o anche solo ostacolare l'attività respiratoria per scatenare sin da subito le reazioni dettate dal nostro istinto di sopravvivenza.

Respirare è facile, respirare bene è importante, ed è per questo questa attività riveste una importanza cruciale nelle attività sportive, nelle discipline marziali, nelle pratiche meditative come di benessere, nel senso più ampio del termine.

Semplice ma non banale

Mai più che come in questo caso potremmo definire il respirare come una attività “semplice ma non banale”, citando un ammonimento spesso utilizzato da Sifu Severino Maistrello, Direttore Tecnico della Wudang Fu Style Academy e successore del Gran Maestro To Yu. Per questo motivo, non è certo questo il luogo dove addentrarci in approfondite dissertazioni sulle diverse tecniche respiratorie e sui loro effetti, sulle affinità e differenze tra respirazione buddista e taoista, embrionale o spontanea, ma possiamo comunque dedicare qualche riflessione a questo aspetto per meglio comprendere le sue implicazioni nell'ambito della pratica delle Discipline Interne.

Una delle prime cose che scopriamo è – ad esempio – come e quanto la postura e l'equilibrio incidano e siano a loro volta influenzate da una corretta respirazione. Partendo da questa constatazione potremo poi constatare che quando parliamo di postura ed equilibrio non ci limitiamo all'ambito fisico ma possiamo allargare il nostro campo d'esame anche a quello psico-emotivo, con effetti facilmente immaginabili ed efficacemente constatabili non solo nell'ambito della pratica delle Discipline Interne ma anche in quello più ampio e variegato della nostra quotidianità.

Rimaniamo però nell'ambito (tutt'altro che ristretto!) delle Discipline Interne e vediamo come la loro pratica unita ad una corretta respirazione abbia effetto sulla stimolazione e circolazione del Qi e sul benessere psicofisico del praticante.

Ben-Essere

Come ben sappiamo, quando la nostra pratica del Qi Gong, del Tai Chi Chuan o del Pa Kua Chang si svolge in maniera costante e corretta, i muscoli, le articolazioni e gli organi e visceri interni svolgono il loro compito in maniera efficace ed efficiente e tra i principali effetti che possiamo constatare – notiamo un miglioramento nella produzione e circolazione della nostra Energia vitale. 

Il Qi è una sostanza astratta che costituisce e sostiene le attività della vita umana. È difficile da osservare direttamente, ma la sua esistenza è percepita attraverso i sensi del corpo e secondo i vari cambiamenti del proprio ambiente. In altre parole, non possiamo “vederlo” nella sua natura ma possiamo sperimentare gli effetti della sua carenza e del suo eccesso, così come della sua stagnazione o della sua corretta distribuzione in organi, visceri e altre componenti del nostro corpo.

La sapienza ancestrale della civiltà contadina che per millenni, in Oriente come in Occidente, ha permesso lo sviluppo e il progresso della umanità ci insegna che per far scorrere l'acqua bisogna prima costruire il canale che ne permette il movimento. 

Come ci insegna una delle più conosciute analogie della Medicina Tradizionale Cinese quando paragona i Meridiani energetici che percorrono il corpo umano alla fitta rete dei canali di irrigazione che assicurano la fertilità dei campi coltivati, il Qi può essere paragonato all'acqua che scorre, la respirazione svolge – tra le altre – la funzione di una pompa di pressurizzazione, il Dantian addominale è una sorta di serbatoio di accumulo e compensazione. In questo complesso sistema il Cuore/Mente influisce sul ritmo respiratorio e questo a sua volta ha effetto sulla qualità della circolazione, la regolazione della pressione, il flusso che corregge carenze ed eccessi, risilvendo ingorghi e strozzature.

Cause ed effetti

Perché tutto ciò avvenga in maniera efficace ed efficiente, la respirazione deve essere profonda, lunga, sottile, mai forzata, fluida e sincronizzata con i movimenti fisici. In questa maniera, attraverso il respiro il Qi può essere distribuito attraverso i meridiani agli arti ed agli organi e visceri interni al corpo umano. Il processo di distribuzione prevede che, utilizzando l'intenzione, l'Energia vitale viaggi verso l'alto, a spirale attraverso le spalle fino ai gomiti, i polsi, i palmi fino alle dita e altrettanto faccia verso il basso, spiraleggiando attraverso entrambi i Kua nelle gambe, nelle ginocchia, nelle caviglie, nei piedi e nelle dita.
 
Il flusso del Qi seguirà i movimenti di allungamento e contrazione dei muscoli, di apertura e chiusura di busto e dorso, di inspirazione ed espirazione in modo tale che anche quando il Qi interno raggiunge le estremità, la forza interna sia ugualmente distribuita e il Qi sia presente in ogni zona del corpo.
 
Per ottenere questo risultato è opportuno che la respirazione sia guidata dalla consapevolezza, in maniera che il ritmo e la ampiezza del respiro siano adeguati a quanto si sta facendo. Una pratica attenta e costante permette di sviluppare una condizione psicofisica che sia “fuori morbida come cotone, dentro forte come acciaio”. 

Tutto il corpo sarà allora pervaso dalla sensazione del Qi e ne trarranno beneficio non solo le nostre condizioni di benessere psicofisico ma anche le nostre abilità marziali.. La pratica individuale delle Forme singole sarà stabile ed equilibrata, i diversi Jing saranno adeguati alle condizioni applicative, nel Tui Shou le nostre capacità di spingere, assorbire, premere, deviare, tirare, aderire e seguire ci permetteranno di rimanere connessi al partner, sviluppando tanto la attitudine all'attacco che alla difesa.